29.11.08

Giornata del non acquisto

Faccio capolino per segnalarvi una festa veramente importante: La giornata del non acquisto (informazioni in francese ed inglese), osservata quest’anno il 29 novembre.

Cito dal sito ouëb di un politico Verde:
Una giornata dedicata a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo e smascherare le bugie di chi usa ogni mezzo per convincerci che l’unica via per uscire dalla crisi è tenere alti i consumi.

Ci dicono “grazie” perché aumentando i consumi aiutiamo la nostra economia a risollevarsi. Ma i nostri consumi rappresentano il carburante per un sistema economico insostenibile, che aumenta le diseguaglianze, esaurisce le risorse, inquina la Terra.

Ci fanno credere che è meglio usare il tempo per fare acquisti, anziché dedicarsi alle relazioni, ai figli, a un buon libro. Siamo proprio sicuri che sia così?
Anche se solo per 24 ore, diciamo di no ai consumi, alla televisione, alle pubblicità, alle macchine e alle altre nefandezze promosse da e promotrici di questa nostra società (globale) di m*rda.

26.11.08

Ringraziamento

Buon Giorno del Ringraziamento, Happy Thanksgiving, Bonne Action de grâce, Glückliches Dankegeben, e così via.

Boh, sotto molti aspetti, mi sembra più giusto il Thanks-taking, ma non vorrei essere l’eterna guastafeste.

Sappiate che voi, care lettrici e cari lettori, siete per me motivo di profonda riconoscenza.

Mi assento per qualche giorno. Vi auguro un fine settimana ghiotto e allegro. Alla settimana prossima! *bacione*

25.11.08

Berlino XV

Altre foglie d’autunno fotografate nel parco accanto al Kollwitzmuseum, Charlottenburg.

Bellissima poi la canzone della divina Françoise:
Non andremo più nel bosco.
Ecco arriva l’autunno.
Aspetterò la primavera
sfogliando la noia.
Lui non tornerà.
E se freme il mio cuore,
è perché cade la notte,
cade la notte…

24.11.08

Berlino XIV (Verde tenero)

Fagiolini (fagiolini?) scattati al Kollwitzmarkt, Berlino.

Mi dovete aiutare. Se questa verdura esiste negli USA, non l’ho mai vista. Come si chiama in italiano? (Sapete per caso come si chiama in inglese?) Secondo me, non sono “taccole”; questa verdura è diversa, più spessa, molto più lunga, e poi quasi vellutata.

Il colore, andando sul grigio, mi affascina.

PS Spero di avere fra poco delle foto non-berlinesi. (Immagino che quelle berlinesi oramai vi rompono le ceci.) Ma con la pioggia e la tosse straf*tt*ta (va molto meglio, grazie), vado pochissimo a zonzo in questi giorni. Spero, tocchiamo ferro, dopo il Thanksgiving.

Scoperte da farsi andando

Ultimamente ho trascurato il fratello Rob. Ma siccome arriva fra poco il mio compleanno, ho deciso di darci un’occhiata. Lo sapete già che ho ripreso in mano il progetto che mi sta a cuore™. Boh, come sovente presso il buon Rob, l’oroscopo è azzeccato da far venire i brividi…

Nel libro One Continuous Mistake, Gail Sher dà ottimi consigli agli aspiranti scrittori. Dato che stai per entrare nella fase “Reinventa te stesso” del tuo ciclo astrale, te ne offro qualcuno da usare come vuoi. La ricerca della perfezione spesso ci distrae, dice Sher. È molto più utile avere il coraggio di sperimentare liberamente soluzioni che non necessariamente daranno buoni risultati. Non pensare di essere con le spalle al muro, angosciato perché non sai da dove cominciare. Mettiti al lavoro: prima o poi capirai cos’è che funziona. E, soprattutto, rallegrati delle scoperte che farai andando per tentativi.

PS Guarda caso, sto rifacendo proprio in questi giorni il mio sito ouëb principale. Che ne dite? Il perché di certe mie scelte qui.

21.11.08

Son belle le cose

Sono felice di salutare questa settimana, essendo rimasta a casa tre giorni con una tosse straf*tt*ta. (Siccome sono asmatica, le tossi per me sono quasi sempre straf*tt*te.)

Indi l’arancia, un augurio di salute, allegrezza ed energia. Se vi avanzano delle buone onde, vi prego di mandarmene.

Detto questo, ho da essere riconoscente, prima di tutto per la vicinanza di amici nuovaiòrchesi, bostoniani, oregoniani, parigini, italici, tedeschi… e russi! E anche perché, accompagnata da un buon caffè d’orzo o un thé au caramel, ho potuto lavorare un pochino sul progetto che mi sta a cuore™, cominciare ad organizzarmi per le feste, riflettere…

Questa volta per il congedo vi propongo non una canzone ma una poesia del meraviglioso Pier Mario Giovannone, detto dal meraviglioso Gianmaria Testa.

Auguro a tutti un fine settimana strapieno di cose belle! *bacione*

PS Nonostante abbia navigato pochissimo in rete ultimamente, ho trovato due messaggi bellissimi che vorrei segnalarvi, di Emme e Marina.

20.11.08

New York: Veglia elettorale

Il 4 novembre, ho atteso i risultati delle elezioni al Rockefeller Center, allestito dalla rete NBC come “Election Plaza”.

La facciata del 30 Rock era illuminata in blu (per Obama) e rosso (per l’altro). Man mano che arrivavano le electoral votes, attrezzi da lavafinestra (uno per ciascuno dei candidati) salivano.

Subito dopo le 23,00 (lodati ne siano la California, l’Oregon e lo stato di Washington), l’attrezzo Obama ha oltrepassato il fatidico numero 270.

Al fotografo della rivista GQ è stato concesso un minuto e 45 secondi per scattare l’allora candidato Obama. Leggete l’articolo scritto dal leone del Senato, Ted Kennedy.

17.11.08

Berlino XIII (Giallo)

Foglie d’autunno lungo il Landwehrkanal.

14.11.08

Berlino XII

Strano (forse no) come certe nostre idee fisse risultano completamente sbagliate.

Io credevo che Berlino fosse una città grigia, dura, industriale. Invece mi ha fatto subito pensare a Montréal: a misura umana, con tantissimi spazi verdi, giovane e alla mano. E poi, quanti colori!

Uva e cachi al mio amatissimo Türkenmarkt, lungo il Landwehrkanal. (Quanto mi manca il mio quartiere berlinese!)

Auguro a tutti un fine settimana dolce e tenero! *bacione*

12.11.08

Berlino XI (Release the Stars)

Graffiti lungo la Schönhauser Allee, Berlino, andando verso Werderstraße da Senefelderplatz.

L’anno scorso avevo scelto “Release the Stars” come “inno” per il 2008. Ero al buio e avevo bisogno di luce—anche di barlumi freddi, pallidi, lontani. Avevo bisogno anche di sbarazzarmi di esperienze, emozioni, e persone negative.

Mi sembra che la cosa abbia funzionato sotto molti aspetti. E poi (a questo non ci avevo proprio pensato) Sancta Rufola nostra (ora pro nobis) aveva scritto e concepito il disco omonimo proprio a… Berlino, città che non me la sognavo neanche minimamente di visitare.

Ho già in mente un inno per il 2009, ma per il momento non dico nulla.

E voi, avete “inni”?

10.11.08

Berlino X

Una foto di foto, di un’artista meravigliosa di nome Claudia Rannow. Le sue immagini dai colori sovente saturi sono spiritose e sorprendenti. Al Kollwitzmarkt di Berlino, Claudia (gentilissima, del resto) vende foto, cartoline e foto montate su tela.

(Mi lamento del Kollwitzmarkt “imborghesito”, ma si vede che mi ci sono divertita.)

7.11.08

Berlino IX

Sempre al Markt am Kollwitzplatz. Forse (scusatemi se lo dico) la mia foto preferita tra quelle che ho prese a Berlino.

Che pianta è, secondo voi? Rosa canina, rosa rugosa, una specie di ciliegio selvatico? La foto, l’ho scattata presso una bancarella di fioraio.

Auguro a tutti un fine settimana vitale e appassionato come quel rosso luminoso! *bacione*

6.11.08

Berlino VIII

Allium sativum al Markt am Kollwitzplatz, Prenzlauer Berg.

La foto mi piace perché sembra a prima vista uno studio di bianco e nero, mentre in realità è intrisa di giallo, di viola, e di moltissimi altri colori. (La foto mi piace anche perché son tonta, ma questo lo sapete già.)

5.11.08

USA 2008 (Schwarz und lecker)

Un momentino di frivolezza me lo dovete pure concedere.

Yes We Did

Sono le 1,15. Sono appena tornata dal Rockefeller Center, dove ho passato diverse ore in piedi insieme ad altre migliaia di persone in attesa dei risultati. Scendendo dall’autobus all’Union Square, ho trovato un pandemonio allegro di gente che ballava, cantava, e urlava sfottò ai nostri avversari.

Per strada, verso le 1,00, uno sconosciuto mi ha abbracciato, dicendo solo “Obama! Obama!”

Sono andata a votare alle 5,45 (le urne aprono alle 6,00). Diverse centinaia di persone aspettavano, e senza lamentarsi (un miracolo, trattandosi di nuovaiòrchesi). Un’amica di Brooklyn mi ha mandato un SMS: Un chilometro di coda prima delle 6,00.

Quando io ero piccola, uomini, donne, e bambini neri morivano per far valere i loro diritti umani. Non pensavo che questo paese avrebbe eletto un presidente nero durante la mia vita. Ammazziamo sistematicamente chi lotta per i diritti umani.

Lo sapevate che una signora di 106 anni, figlia di un signore nato schiavo, ha potuto votare Obama?

4.11.08

Berlino VII (les feuilles mortes)

Foglie d’autunno su un marciapiede di Prenzlauer Berg.

* * *

Emme aveva chiesto una traduzione di questa bellissima canzone. Sappiate prima di tutto che si tratta di una mise en abyme che riprende parole e motivi da “Les Feuilles mortes”, un capolavoro della chanson moderna.

Le parole del sommo Serge sono scarne, i versi sottili. La musicalità del testo deriva da tante finezze. La mia traduzione, quindi, è più impacciata e goffa del solito.

Nel videoclip, l’autore era particolarmente mal à son aise, a quanto pare, perché privo della sigaretta abituale.

O vorrei tanto che ti ricordassi:
questa canzone era la tua.
Era la tua preferita, credo,
perché di Prévert et Kosma.

E ogni volta le foglie morte
ti richiamano alla mia memoria.
Giorno dopo giorno
gli amori morti
non finiscono mai di morire.

Con altre, certo, mi abbandono,
ma la loro canzone è monotona.
Divento poco a poco indifferente.
Per questo, non c’è niente da fare.

Perché ogni volta le foglie morte
ti richiamano alla mia memoria.
Giorno dopo giorno
gli amori morti
non finiscono mai di morire.

Si può mai sapere dove inizia
e quando finisce l’indifferenza?
Passi l’autunno e venga l’inverno,
con solo la canzone di Prévert.

Questa canzone, “Le foglie morte”,
si cancella dalla mia memoria.
E quel giorno lì,
i miei amori morti
avranno finito di morire.

3.11.08

Berlino VI

Canditi trafitti da un raggio di sole al Markt am Kollwitzplatz (Prenzlauer Berg), un paradiso per i sensi. Per me, modestia a parte, è una gran bella foto. Che ne dite? (Mi sa che il fratello M avrà da ridire.) Fate clic per ingrandire.

La signora (anzi, la ragazza, era molto più giovine di me) gestitrice della bancarella mi ha cacciata. Pensava, forse, che facessi dello spionaggio industriale—ed io, tonta ed ignorante, non conoscevo (e non conosco) il tedesco a sufficienza per poter dire, “Ma si calmi. Son blogghiera; Le faccio della pubblicità gratis!” Pazienza, lo scatto l’ho fatto.

Sembrano lampioni lamponi (son tonta), ma se non mi ricordo male sono pezzetti di papaya.

Berlino V (Schwarz und lecker)

Io ci vado arcipazza per la liquirizia, e a Berlino c’è proprio da rimpinzarsene—quella dolce, quella salata, quella industriale, quella artigianale…

Per poche monete, sia al Türkenmarkt che al Markt am Kollwitzplatz (di Prenzlauer Berg, più chic e per me più noioso), c’è da divertirsi per ore con un conetto di carta grezza (lo dico male, mi dovete aiutare) con dentro pezzettini di liquirizia provenienti da tutta Europa, di tanti colori e gusti diversi.

Tra le decine di marche ci sono, certo, Amarelli e (anche se non c’entra veramente con la liquirizia) le pastiglie Leone (piemontesi!).

Kadó ha sempre un’ottima scelta, e le signore venditrici sono gentilissime.

2.11.08

Appuntamento

Sabato 8 novembre alle ore 17,00 alla Galleria “Furio del Furia”, via Solferino, 9, Foiano della Chiana, verrà presentato il libro Il tabacco in provincia di Arezzo: Ruolo socio-economico della produzione e della lavorazione del Kentucky presso l’Agenzia di Foiano della Chiana del dott. Francesco Maria Testa. (Il suo sito, purtroppo, sembra essere momentaneamente guasto.)

Accorrete numerosi. Artista fotografo sublime e scrittore arguto, Francesco è una delle persone che amo e ammiro di più a questo mondo. Foiano della Chiana, poi, è il luogo più bello che io conosca. (Boh, speriamo che il paese sia sempre quello, e che nel frattempo non siano arrivati troppi Anglosassoni.)

Francesco non vi deluderà.