4.11.08

Berlino VII (les feuilles mortes)

Foglie d’autunno su un marciapiede di Prenzlauer Berg.

* * *

Emme aveva chiesto una traduzione di questa bellissima canzone. Sappiate prima di tutto che si tratta di una mise en abyme che riprende parole e motivi da “Les Feuilles mortes”, un capolavoro della chanson moderna.

Le parole del sommo Serge sono scarne, i versi sottili. La musicalità del testo deriva da tante finezze. La mia traduzione, quindi, è più impacciata e goffa del solito.

Nel videoclip, l’autore era particolarmente mal à son aise, a quanto pare, perché privo della sigaretta abituale.

O vorrei tanto che ti ricordassi:
questa canzone era la tua.
Era la tua preferita, credo,
perché di Prévert et Kosma.

E ogni volta le foglie morte
ti richiamano alla mia memoria.
Giorno dopo giorno
gli amori morti
non finiscono mai di morire.

Con altre, certo, mi abbandono,
ma la loro canzone è monotona.
Divento poco a poco indifferente.
Per questo, non c’è niente da fare.

Perché ogni volta le foglie morte
ti richiamano alla mia memoria.
Giorno dopo giorno
gli amori morti
non finiscono mai di morire.

Si può mai sapere dove inizia
e quando finisce l’indifferenza?
Passi l’autunno e venga l’inverno,
con solo la canzone di Prévert.

Questa canzone, “Le foglie morte”,
si cancella dalla mia memoria.
E quel giorno lì,
i miei amori morti
avranno finito di morire.

1 commento:

emme ha detto...

Grazie, in cuor mio sapevo che mi doveva/vi dire qualcosa, "Gli amori morti non finiscono mai di morire". Sapessi quanto è vero... per lo meno fino a che ci ricordiamo di loro... Baci M