tastare il vento,
non avere più nulla da temere,
ma temere
che a qualsiasi momento
al filo dell’acqua
non ci sia più nulla da perdere.
Seguire l’onda amara,
imparare a vivere
a cielo coperto,
risolversi
a non avere più
riferimenti,
averne l’aria.
Fuggire in senso contrario
l’ultima opportunità
di avere cose da dire,
ma dire ciò che si pensa
farsi violenza
non avere più nulla da fuggire.
Fare finta di vedere il giorno,
il non-ritorno,
non sapere più cosa aspettarsi.
Keren Ann, L’onde amère
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