quanto tempo da quando sei partito.
M’hai detto, questa volta, è l’ultimo viaggio,
per i nostri cuori dilaniati, è l’ultimo naufragio.
A primavera, vedrai, sarò di ritorno,
è un bel momento per parlarsi d’amor.
Andremo a vedere insieme i giardini rifioriti,
e andremo a zonzo per le strade di Parigi.
Di’, quando tornerai?
Di’, lo sai tu almeno
che tutto il tempo che passa
non si ricupera affatto,
che tutto il tempo perduto,
non si ricupera più?
La primavera se n’è già andata da un bel po’,
le foglie scricchiolano, il fuoco zampilla nel caminetto.
Vedendo Parigi sì bella in questo tardo autunno
subito m’illanguidisco, sogno, tremo,
traballo, mi capovolgo, e come un ritornello
vado, vengo, cambio rotta, mi giro, mi trascino.
L’immagine tua mi assilla, ti parlo basso basso,
ho il mal d’amore e il mal di te…
Ho un bell’amarti ancora, un bell’amarti sempre,
un bell’amare solo te, un bell’amarti d’amore,
se non capisci di dover tornare,
farò di noi due i miei più cari ricordi.
Riprenderò la mia strada, il mondo mi meraviglia,
andrò a scaldarmi sotto altro sole.
Non sono di quelle che muoiono di dolore,
non ho la virtù delle mogli dei marinai…
Martha Wainwright, ossia Sancta Martha, è la sorella minore di Sancta Rufola nostra. (C’è una sorellastra di nome Lucy Wainwright-Roche, bravissima pure lei.) Ho tradotto (insomma, siate indulgenti) una versione stampata del testo, che Sancta Martha altera leggermente.
Da non perdersi: L’interpretazione dell’autrice, l’immensa Barbara. Di Sancta Martha vi consiglio inoltre due classici statunitensi, “Stormy Weather” e “Someone to Watch Over Me”, e “Tower of Song” di Leonard-Cohen-padre-nostro.
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