14.4.08

Odio l’estate

Odio l’estate, che abbiamo gustata in anteprima dalle mie parti.

Odio il caldo, l’umidità, il sudore. Odio il languore e la pigrizia. Odio la solitudine (tanti miei amici se ne vanno in villeggiatura durante l’estate, io no). Amante dei piaceri propiziati dal buio, trovo stucchevole e banale l’abbondanza di luce.

Dell’estate amo la frutta, la verdura, i fiori, le bibite ghiacciate, l’aria climatizzata, il nuotare (che riesco a praticare poco, ahimé). E il béisbol!

Sono piuttosto d’accordo con la Callas, che avrebbe detto a proposito di sé stessa e dell’Onassis (cito da memoria, male, ma il senso è questo): “Esistono persone fonti di vitalità e di luce, che non abbiano bisogno della luce altrui”. Per gli altri, secondo me, esiste l’estate. Che se la tengano.

La canzone, da oltre un decennio, è di una certa portata. Il dolore quest’anno sarà di tutt’altra portata.
Estate,
sei calda come i baci che ho perduto,
sei piena di un amore che è passato,
che il cuore mio vorrebbe cancellare…

Tornerà un altro inverno,
cadranno mille pètali di rose,
la neve coprirà tutte le cose
e forse un po’ di pace tornerà.

Nessun commento: