Conoscete
Wordle? È uno strumento meraviglioso per creare, imparare, rifarsi le idee.
Qui sopra, in versione Wordle,
questa poesia, bellissima, di Emily Dickinson.
L’anno scorso, per il 19 aprile, avevo pubblicato
una lista di canzoni. Ma non sono più quella del 2008, e quest’anno invece cito madre Emily: “Una persona che muore di fame attribua un’importanza non meritata a cibo lontano”.
(Traduco male,
ça va sans dire, siccome i traduttori onesti traducono solo ed esclusivamente verso la lingua madre. Quindi pazienza!)
“Cibo”? Un uomo che ha adoperato violenze (verbali, psicologiche, anche fisiche) nei miei confronti. Uno che ha mentito, nelle cose piccole e in quelle grandi, fin dall’inizio.
Ho creduto, per più di dieci anni, di amarlo. Ma ultimamente, mi accorgo di non essere più una persona che muore di fame. Non sarò “intera”, per carità, ma sono più lucida ed esigente, meno vittima e soggetta alle persone piccole, contorte, abiette, irresponsabili.
Questo cambiamento, poi, lo devo anche a diverse lettrici e diversi lettori di questo misero mio blog.
Grazie.
È stata la distanza la cosa saporita.P.S. Scusatemi se non vi ho fatto gli auguri consueti per il fine settimana, ma ho avuto un’altra crisi asmatica—dovuta, secondo il mio medico duro e poco incline ai sentimentalismi, allo stress provocato dal mio “lavoro”. Aiutatemi a trovare un lavoro in Europa!
Grazie—e buon proseguimento di fine settimana!
*bacione*